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Primi piatti
Tagliatelle al farro alla lepre:
Le tagliatelle alla lepre, realizzate con l'antica e pregiata farina di farro, sono un primo piatto tipico della cucina pistoiese. Questo piatto, saporito e ricco di fibre, è molto ricercato sia per la sapidità del contenuto, sia per il sostegno a lenire la fame, infatti spesso viene servito in abbondanza come se la quantità dovesse esprimere un ulteriore sapore. Le tagliatelle vanno presentate in una zuppiera riscaldata ricoperte dalla salsa preparata e decorate dai pezzettini di carne appoggiati sulla superficie.
Gnocchi ricotta e spinaci:
Piatto gustoso con gnocchi di nostra produzione.
I gnocchi ricotta e spinace di nostra produzione costituiscono un piatto davvero speciale, unico, leggero ed altrettanto saporito che ci consente di far mangiare i gustosi e sani spinaci anche ai bambini sempre diffidenti e dai gusti difficili.
Tagliatelle al farro ai porcini:
Il farro, una tra le più antiche e pregiate farine integrali, dona alle nostre tagliatelle un sapore intenso e un aroma ricco di fibre e proprietà sazianti, che si sposano perfettamente con il condimento a base di funghi porcini accuratamente selezionati.
I funghi porcini sono i funghi che, per le loro caratteristiche distintive, sono piuttosto pregiati e apprezzati. Hanno, infatti, un odore e un profumo particolare che li rende unici e le loro carni sono tali da renderli particolarmente versatili nelle diverse preparazioni. Infine non annerendo al taglio durante la pulizia, come gli altri funghi, i funghi porcini non necessitano il bagno acidulato utile a preservarne il colore. Possono essere consumati in molteplici modi, freschi, secchi o conservati sott’olio. Possono essere utilizzati come ingrediente fondamentale per profumati risotti e per splendide paste fresche o secche; possono essere utilizzati come ripieno, come antipasti o come contorni gustosi a piatti di pesce e carne.
Qualsiasi modalità noi dovessimo scegliere per gustare i nostri amati funghi porcini, vanno in ogni caso puliti e tagliati nelle forme e nello spessore che la preparazione richiede. È bene ricordare, in qualsiasi caso di evitare di lavarli sotto l’acqua corrente, ma di mondarli utilizzando un coltellino affilato, una spugna morbida o un panno di cotone inumidito.
Tagliatelle al farro con tartufo nero:
Lasciatevi trasportare dal gusto delicato e dall’esperienza olfattiva creata dall'odore dello scorzone, il tartufo tipico della Val Lagarina, che giunto a maturazione ricorda il profumo della nocciola.
Grazie all’abbinamento perfetto tra tartufo nero e tagliatelle al farro, profumo e sapore si mescolano in un connubio di piacere.
Canederli di verza con cuore di "Casolèt":
Piatto vegetariano della casa, realizzato interamente con materie prime del territorio. Grazie al suo gusto delicato e sfizioso si differenzia dal classico canederlo.
Risotto d'orzo al radicchio:
Dall’abbinamento del cereale più antico del mondo e del nostro radicchio rosso locale, nasce questo piatto delicato, gustoso ma allo stesso tempo ricco di minerali e vitamine.
Secondi piatti
Guanciale brasato con polenta e funghi:
Il piatto, accompagnato da polenta realizzata con farina di Storo(oro rosso di Storo), nasce dall'anima tenera e succulenta della carne che, grazie alla lenta cottura in forno a legna, si scioglierà' in bocca.
Tagliata di manzo:
Un piatto che non ha bisogno di presentazioni, tagliata di carne pregiata dal cuore tenero e saporito, esaltato ulteriormente dalla cottura a grill.
Costine con polenta di storo e funghi:
Specialità rustica accompagnata da tenera polenta con farina di Storo e funghi, Il gusto intenso e saporito di questo piatto viene conferito dalla lenta cottura in forno a legna (con legno di faggio).
Stinco cotto in forno a legna:
Piatto dedicato a chi ricerca sapori autentici e ama abbinare il proprio pasto a un’ottima birra, il sapore intenso e avvolgente della carne viene esaltato dai profumi della cottura a legna.
Carne salada e fasoi:
La ‘carne salada’ nasce da questa esigenza, da quando non c’erano freezer o freddi frigoriferi in grado di conservare la carne per tempi quasi indeterminati.
Si usa prevalentemente fesa di manzo e la conservazione sfrutta la salamoia.
Semplice quanto ingegnosa la preparazione, vanto dei contadini del Basso Sarca, pratica probabilmente mutuata dalla tradizione ebraica di mettere sotto sale carni non suine, ma sicuramente dettata dalla bramosia di gustare a più riprese la carne macellata in proprio .
I tranci di manzo s’avvolgono nel sale grosso, si aromatizza con foglie d’alloro, bacche di ginepro, aglio, pepe nero in grani e foglie di rosmarino.
Poi si stipano in appositi recipienti (un tempo erano ‘pitari’ in terracotta o mastelle di legno) chiusi sopra con un coperchio di legno – sul quale si poggia pure un grosso peso, solitamente un sasso o marmo – per favorire la fuoriuscita dell’acqua che si forma nella macerazione e la conseguente assimilazione degli aromi.
La salamoia dura dai 12 ai 24 giorni, dopodiché la ‘carne salada’ è pronta per il consumo.
Questo grande classico della tradizione altogardesana viene realizzato esclusivamente con carni magre di manzo di primissima scelta, provenienti da Varone, zona nota per la produzione di carne sala’ e servito come piatto principale accompagnato da fagioli, sia crudo tagliato finemente, sia cotto alla piastra.
Contorni:
Tutte le verdure sono della Val di Gresta. Si pensa alla Val di Gresta e ci si ritrova nella Valle degli Orti biologici del Trentino. L’angolo riservato e accogliente, nel quale la tradizione contadina persiste e da decenni si rinnova nel solco delle più innovative e attente tecniche di coltura biologica e biodinamica. Su ampi terrazzamenti, tracciati da caratteristici muri a secco, si innestano le coltivazioni di patate, di carote, di cavoli, e dei mille ortaggi saporiti e genuini che con le loro proprietà organolettiche e di gusto hanno fatto della Val di Gresta un marchio riconosciuto di qualità e di affidabilità.
Grill
Costata (SU PRENOTAZIONE):
Una costata autentica deve attenersi alle regole indicate nello Statuto dell'omonima Accademia della Fiorentina nata nel 1991 per iniziativa di alcuni rappresentanti dell'Associazione Fiorentina Macellai. Da oltre due secoli per fiorentina s'intende una costata di vitello adulto (fra la prima e la seconda dentizione) di razza chianina, frollata 5-6 giorni.
Il taglio deve essere praticato in una lombata con filetto, controfiletto e, in mezzo, l'osso; lo spessore della carne compreso fra i 2 e i 3 centimetri; il peso dai 600 agli 800 g; la cottura di 5 minuti su entrambi i lati da effettuarsi, senza condimento, in gratella sui carboni ardenti (possibilmente di quercia rovere) a una distanza di circa 20 centimetri dalla brace.
Stinco allo Spiedo:
Questo metodo di cottura può considerarsi uno dei più antichi (e ancor oggi da preferirsi quando si abbiano a dover arrostire pollame o grossi pezzi di carne), rientrato di uso comune specialmente oggi con l'invenzione di grills a raggi infrarossi, spiedi elettrici, a gas e la carbonella. Infatti se la carne viene cotta al forno e non arrostita su un fuoco aperto, nonostante tutte le precauzioni, sarà impossibile evitare l'accumulo di vapore che si forma intorno a una vivanda che cuoce nel forno chiuso.
Sullo spiedo, invece, la carne cuoce in ambiente asciutto e mantiene il suo particolare sapore. Con questo modo si utilizza essenzialmente un calore secco, per questo è necessario irrorare la carne con del grasso prima della cottura e opportuno, di tanto in tanto, ungere con altro grasso la superficie che si arrostisce, così da evitare la formazione di una crosta eccessivamente dura e secca.
Porchetta allo spiedo (SOLO PER EVENTI):
La “porchetta” si prepara con giovani suine di sesso femminile, la cui carne è magra e saporita, condita e aromatizzata con pepe, rosmarino e aglio, legata nella sua circonferenza e la cottura del tronchetto deve avvenire ad una temperatura tra 160 e 280°C per un tempo compreso dalle 3 alle 6 ore.
Una buona porchetta, deve avere carne morbida e saporita all’interno, crosta croccante e lucida all’esterno. Generalmente si mangia fredda, con pane casereccio e vino dei Castelli, ma è buona anche ripassata in padella con un goccio d’olio, un paio di pomodorini, uno spicchio d’aglio.
Fiorentina kg 1/1.100 (SU PRENOTAZIONE):
La bistecca alla fiorentina va cotta sulla brace di legna, l'unica in grado di esaltare al massimo il sapore della carne e di arricchirla con le resine e gli umori del legno. C'è chi si accontenta del risultato ottenuto cuocendo una bella bistecca anche sulla carbonella, sicuramente più pratica e veloce, ma noi riteniamo che non ci sia nulla di un buon fuoco di quercia e di castagno o di faggio per ottenere il meglio da una bistecca.
Una volta ottenuta una bella brace ci si butta sopra la gratella, così da farla ben arroventire. Una volta calda, ci si mette sopra la bistecca, usando le mani o delle pinze ed evitando di bucarla con forchette o forchettoni, che farebbero uscire tutti i succhi saporosi rendendo al contempo la carne più stopposa.
Galletto allo spiedo:
Il Galletto allo spiedo si cucina partendo dalla marinatura della carne a cui aggiungeremo il vino emulsionandolo con olio e quindi le erbe. Cuoceremo quindi il galletto bagnando di tanto in tanto con la marinata. Lo spiedo è cotto con legna di faggio che conferisce un'aroma inteso e particolare alla carne.
Grigliate miste:
Il metodo di cottura alla griglia è uno dei preferiti dagli italiani, poiché oltre a regalarci cibi gustosi, consente di cuocerli in maniera veloce senza che quest’ultimi risultino alterati nei propri principi nutritivi.
Pizzeria
L'utilizzo di materie prime di ottima qualità e la cottura esclusivamente in forno a legna, conferiscono gusto e profumo ad un alimento che tutto il mondo conosce e apprezza da sempre e fanno della nostra pizza uno dei punti di forza della nostra cucina. L' esperienza ventennale ci ha portato a potervi offrire oltre 50 tipi di pizza a partire dalle tradizionali, arrivando fino a quelle di nostra produzione.
Pizza Margherita:
La margherita è la pizza regina non soltanto perché prende il nome proprio di una regina, ma perché è senza dubbio la più popolare nel mondo.
Pizza Quattro formaggi:
La pizza ai 4 formaggi è destinata per gli amanti del formaggio, infatti si chiama così proprio perché vengono utilizzati come condimenti principali 4 tipi di formaggi differenti le cui dosi possono variare a seconda dei gusti personali.
Pizza Ortolana:
La pizza ortolana è una pizza classica farcita così chiamata per l'utilizzo come ingredienti un mix di prodotti dell'orto, per questo è considerata una pizza contadina. L'orto offre molte verdure e allo stesso modo possiamo scegliere come condimenti le verdure preferite, ad esempio zucchine, spinaci, melanzane o peperoni e quant'altro.
Pizza Capricciosa:
La pizza capricciosa rappresenta un piatto completo, saporito e dagli ingredienti ricchi e variegati. La capricciosa è la pizza più ricca in assoluto e rappresenta una variante della pizza napoletana: cugina della margherita e marinara. Il nome capricciosa deriva dal suo aspetto e dai condimenti che la rendono “capricciosa” come la presenza di prosciutto cotto e delle olive nere. La farcitura della pizza capricciosa comunque variano molto da luogo a luogo.
Pizza Marinara:
La pizza “marinara”, la più famosa insieme alla margherita, si chiama così perché quando i pescatori, tornavano a terra dopo una notte passata in mare per la pesca, avevano l’abitudine di mangiare il pane appena sfornato, condito con pomodoro, olio, aglio ed origano.
Pizza Quattro stagioni:
La pizza “Quattro stagioni”, si riferisce alle 4 stagioni dell'anno ovvero inverno, primavera, estate e autunno e per questo è anche visivamente suddivisa in 4 parti diverse, dove ogni parte è rappresentata con gli ingredienti associati alle stagioni.
Pizza Sleedog:
In questo piatto, nato per chi ama i gusti forti e decisi, i sapori della montagna incontrano i sapori della pianura.
Pizza a base di pomodoro, mozzarella, funghi, gorgonzola e salamino piccante.
Pizza "Sapori d'Autunno":
La pizza sapori d’autunno è un mix di ingredienti che ci porta direttamente ai profumi e ai gusti autunnali.
Pizza a base di mozzarella, gorgonzola, noci, pinoli, speck e patate.
Ad aspettarti tante altre proposte con prodotti ricercati e del territorio.
Dolce
Strudel con mele della Val di Non:
Fresca al tatto, florida alla vista e soprattutto succosa ed estremamente croccante al palato. La mela della Val di Non è un vero piacere per spirito e corpo… Essa è il simbolo della nostra terra di cui incarna alla perfezione purezza, genuinità e vivacità! Fin dal '800 questo frutto è stato coltivato con amore e dedizione dai contadini della zona; oggi la sua unicità è garantita dal consorzio Melinda, il più grande produttore italiano di mele, che raccoglie attorno a sé più di 5.000 famiglie socie che producono annualmente oltre 300.000 tonnellate di mele pari al 15% della produzione nazionale a al 5% dell’intera produzione europea. Dal 2003 la qualità delle mele Melinda è garantita dal marchio Denominazione di Origine Protetta DOP, un ambito riconoscimento, regolato da severe norme, preposto alla salvaguardia delle tipicità enogastronomiche.
Torte di carote della Valle di Gresta (SOLO NEL MESE DI OTTOBRE):
In Val di Gresta si coltiva principalmente la carota "nantese" da consumo fresco. Le caratteristiche che contraddistinguono le carote della Val di Gresta sono: la croccantezza, il colore intenso, il contenuto zuccherino, la freschezza, l'elevato tenore in carotene. La carota è solitamente gradita sia cotta che cruda, da sola o assieme ad altri ortaggi. Viene inoltre impiegata in minestre e contorni ed è l'ingrediente di un'ottima torta di carote tipica della Val di Gresta.
Tiramisù:
Le origini del Tiramisù sono molto incerte perché ogni regione vorrebbe aver "inventato" questa prelibatezza: per questo motivo è nata una sorta di contesa tra Toscana, Piemonte e Veneto. Moltissime sono le leggende legate a questo dolce a cui vennero attribuite addirittura qualità afrodisiache. La versione ufficiala colloca la nascita del tiramisù nel XVII secolo a Siena quando alcuni pasticceri, in vista dell'arrivo del Granduca di Toscana Cosimo de Medici, decisero di preparare un dolce per celebrare la sua grandezza. Decisero così che il dolce doveva rispecchiare la personalità del Granduca: doveva quindi essere un dolce importante e gustoso ma allo stesso tempo preparato con ingredienti semplici e, cosa importante, doveva essere estremamente goloso poiché Cosimo amava letteralmente i dolci. Così fu realizzato il nostro Tiramisù che all'epoca era chiamato "zuppa del duca" proprio in onore di Cosimo de Medici che portò con se la ricetta a Firenze facendola conoscere in tutta Italia. La leggenda racconta inoltre, che la zuppa del duca divenne il dolce preferito dai nobili che gli attribuivano proprietà afrodisiache ed eccitanti: da qui il nome Tiramisù.
Meringalosù:
Dessert della casa dal gusto delicato e fresco accompagnato da frutti di bosco e una soffice crema, il tutto ricoperto da piccole meringhette.